La mia India, la terra di mezzo…

La mia India terra di mezzo

INDIA, solo cinque lettere che racchiudono un universo, una realtà’ creata da usi e costumi diversi, da nord a sud e da est a ovest. La mia esperienza riguarda la regione del Tamil Nadu, quella considerata la vera India.La cultura del Tamil Nadu e’ così’ profondamente radicata che la loro lingua, il Tamil, verra’ probabilmente inserita come terza lingua ufficiale nazionale, dopo l’hindi e l’inglese.

Quest’India, con i suoi mille colori, i suoi sorrisi, la sua danza, la sua musica, i magnifici templi, la natura che sembra vivere in simbiosi con l’essere umano, la sua storia fatta di persone piene d’amore, la religione che si fonda con la filosofia della reincarnazione, karma, concetto di anima, l’aspirazione all’assoluto, la ricerca della più’ alta verità’ e di una pace interiore.

Beh, tutto questo si scontra con la vera realtà’ indiana. Un mese di tempo potrebbe essere sufficiente per comprendere l’incredibile contraddizione di questa terra un po’ magica. Ecco, la mia India, una realtà’ quotidiana tristemente ingiusta, dove esiste un dislivello sociale incredibile, un governo radicalmente corrotto e dove troppe persone vivono a stento.

Credo che molti problemi a livello sociale, siano imputabili all’esistenza del sistema delle caste,il quale priva della libertà’ necessaria per scegliere della propria vita. La mia India e’ quella che guardano in pochi e non ascolta quasi nessuno. La mia e’ un India di stampo maschilista, nel quale per le donne, soprattutto tra le caste più’ basse non c’e’ vita. La donna non ha diritti veri non può’ essere totalmente padrona del proprio destino.

La mia India e’ fatta di donne abbandonate a loro stesse che non sanno nemmeno scrivere il proprio nome, che subiscono gli abusi di mariti violenti e alcolizzati, obbligate a sposare sconosciuti, cugini o fratelli della loro madre.Donne abbandonate a causa dell’HIV, il più’ delle volte contratto dal marito.

La mia verità…

La mia e’ un India dove le persone muoiono a causa del diabete, perché’ l’insulina e’ stata messa in commercio solo ora e non tutti se la possono permettere. E’ un India dove troppi innocenti vivono negli angoli delle strade, troppi bambini non hanno la possibilità’ per un’istruzione e dove troppi di questi occhi puri vedono cose che annebbiano il cuore. La mia India e’ fatta di bambini senza madre, perché’ violentata e uccisa dal padre, e altri senza padre perché’ deceduto a causa di malattie, in Europa decisamente curabili.

E’ un India sovraffollata di cani malati e abbandonati dagli occhi tristi, fatta di strade sporche dove mancano i bidoni per l’immondizia e dove stanchi anziani elemosinano e frugano tra i rifiuti, baciando i piedi a chiunque dia loro poche rupie. La mia storia racconta l’altra faccia dell’India, che troppo pochi dicono, quest’India piena di contraddizioni, paradossi e contaminazioni inglesi, che non hanno saputo far altro che espropriarla ingiustamente delle sue innumerevoli risorse.
E’ un India lontana da Bollywood.

La mia India e’ quella della realtà’ quotidiana della povera gente, priva di risorse primarie come l’acqua, priva di un educazione scolastica, e ancora peggio, priva di ciò’ che distingue realmente l’essere umano dall’animale: l’amato libero arbitrio. La mia India e’ anche quella fatta da sorrisi puri, senza opportunismo alcuno, dove nonostante tutto, la vera solidarietà’ esiste soprattutto tra la povera gente, che sa sempre sorridere.

La mia India e’ fatta di donne che si fanno forza e si supportano moralmente. E’ fatta di orfani dal cuore grande e gentile che sanno solo sorridere, e’ fatta di anime umili che si aiutano e si rispettano. Questa e’ l’India che ha bisogno di essere compresa, vissuta e aiutata.